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    Evento AIDP - Macroeconomia e change management. Cosa li lega?

    ott 28, 2022 | Posted by Isabella Brusati

    Sono passate alcune settimane dall’evento AIDP di Bologna del quale CMC Partnership Italia è stata sponsor. E’ stato un vero piacere incontrare i direttori e professionisti delle risorse umane che sono venut* a trovarci al nostro stand. 

    Il calendario dei due giorni e’ stato ricco di interventi stimolanti. In particolare quello di Carlo Cottarelli, Economista e ora anche Senatore della Repubblica. Durante il suo speech Cottarelli ha dato una panoramica molto chiara dell’attuale situazione economica italiana e globale. In particolare, ha sottolineato come siamo usciti più rapidamente del previsto dalla crisi del Covid-19, sia a livello italiano che nel resto del mondo. In Italia siamo ritornati ai livelli del 2008, anno caratterizzato dalla crisi dei mercati finanziari e dal collasso della Lehman Brothers.  

    Una delle leve che ha aiutato questo risultato è stato il PNRR - che nel 2021 ha dato un’iniezione di 200 miliardi di euro alla nostra economia - e alla Banca Centrale Europea (BCE) - che ha acquistato titoli di stato per ben 350 miliardi. Si tratta di politiche monetarie che hanno avuto una efficacia molto positive e hanno evitato che la domanda non si riprendesse.  

    Tuttavia, ci troviamo ad affrontare il problema dell’inflazione, un problema che già si è paventato dalla primavera del 2021, e quindi ben prima della guerra in Ucraina. L’aumento dell’inflazione, infatti, non è stato causato dalla guerra, ma dalla ripresa molto rapida post pandemia. Come mai? Le banche centrali hanno sostenuto l’economia durante la pandemia e questo intervento ha creato una domanda che non poteva essere soddisfatta a causa del razionamento delle materie prime che non erano disponibili. Ciò ha portato ad un aumento dei prezzi delle stesse, legato anche ad un aumento della domanda. Si pensi al caso italiano del bonus sugli infissi o sule ristrutturazioni. Ciò ha causato un “corto circuito”: l’offerta non ha tenuto il passo della domanda, che è stata invece spinta dalle banche centrali.  

    È poi intervenuto un altro shock: quello della guerra in Ucraina, che ha prodotto una nuova spinta inflattiva (si agli effetti derivanti dalla razionalizzazione della produzione e distribuzione del mais, frumento, olio e gas) con un ulteriore aumento dei prezzi delle materie prime. Questo ha determinato una situazione molto difficile per le banche centrali che, al fine di frenare la crescita, hanno aumentato i tassi di interesse – sia la Fed negli Stati Uniti che la BCE nell’Unione Europea. Si tratta di aumenti modesti (1,25%) a fronte di un’inflazione sostenuta (8-10%). L’aumento dei tassi di interesse è stato inevitabile e sta avendo un effetto sull’inflazione che sta scendendo – fatta eccezione per il - a livello internazionale.  

    L’economia statunitense è entrata in recessione. La recessione colpirà anche l’Italia e l’Europa? Nel Q2 del 2022 l’Europa ha continuato a crescere, ma da giugno le cose sono cambiate con il settore manufatturiero in maggiore difficoltà. Il prezzo del gas è sceso, ma rimane ancora alto. Secondo Cottarelli occorre una direttiva europea sul distacco dell’elettricità dal gas per calmierare l’impatto dei prezzi ed evitare una recessione pesante.   

    Vi chiederete: perché condividere questa “lezione” di macroeconomia? Perché questo è il mondo in cui viviamo. Un modo dove un cambiamento si sussegue a quello successivo, spesso senza alcun preavviso.  

    La pandemia Covid-19 ha colto alla sprovvista parecchie organizzazioni che non hanno saputo cambiare e adattarsi velocemente al nuovo contesto macroeconomico. Poi la guerra in Ucraina, che ha determinato oltre al dramma umano, un’impennata dei prezzi e della capacità di alcune organizzazioni di sopravvivere ad un ulteriore shock economico dopo quello del Covid-19.  

    Questi 3 anni dimostrano ancora di più l’importanza di saper gestire prontamente il cambiamento in modo strutturato e organizzato. I cambiamenti imposti dal contesto macroeconomico si susseguono ad una velocità impressionante e non sempre le aziende sono pronte ad affrontarlo. Nel caso del Covid-19 un numero rilevante di imprese sono state in grado di mobilitare la propria forza lavoro in una modalità virtuale, letteralmente dall’oggi al domani. Alcune con più successo rispetto ad altre. Ma in una situazione già caratterizzata dalla saturazione al cambiamento, l’aumento dell’inflazione che mette notevole pressione sul potere di acquisto delle famiglie e sul costo delle materie prime per le aziende costituisce un ennesimo smacco.  

    Per molti, ma non per tutti. Infatti, ci sono organizzazione che hanno saputo innovare e cambiare e che hanno investito sull’economia rinnovabile e quindi sono meno dipendenti dalle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime (in primis elettricità e gas). Oggigiorno è di fondamentale importanza sviluppare le competenze necessarie per gestire un cambiamento organizzativo e non rimanere al palo o, ancor peggio, soccombere alle pressioni dei mercati e della contrazione della domanda.  

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    Topics: change management, Leaders of Change, Sponsors, Resistance Management